Dalla notte fonda spunta il mattino

Data inserimento
03/01/2015
Utente
nici57
Tipo annuncio
Vendo
Categoria
Religione spiritualità
Titolo
Dalla notte fonda spunta il mattino
Autore
Prezzo
12,50 €
Casa editrice
Azzurra7
ISBN
N/A
Regione
Lombardia
Provincia
Milano
Comune
N/A

“Se non si può ricordare il passato si è condannati a ripeterlo”. George Santayana, filosofo americano di origine ispanica (in La vita della ragione). Libro Notte RETROCOPERTINA Il Sopravissuto:Franz Wohlfahrt Franz Wohlfahrt è nato il 18 gennaio 1920, condannato a cinque anni di prigione il 29 maggio 1940 per obiezione di coscienza al servizio militare. Dall'aprile 1940 fino al gennaio 1941 fu detenuto in varie prigioni, dal gennaio 1941 al 24 marzo 1945 nel campo di concentramento nazista di Rollwald in Germania. Suo padre Gregor fu decapitato il 7 dicembre 1939 a Berlino-Plötzensee, suo fratello Gregor giustiziato il 14 marzo 1942 a Brandeburgo. Tutti e due come obiettori di coscienza al servizio militare. I suoi fratelli Ida, Anna, Kristian e Willibald furono sottratti alla madre Barbara e messi in istituti di rieducazione nazisti o al servizio di famiglie naziste. La foto di Franz Wohlfahrt è stata fatta durante un'intervista in occasione del progetto Holocaust Memorial Museum a Washington D. C. il 7 dicembre 1989, a 50 anni esatti dall'esecuzione capitale di suo padre. Prof.Peter Gstettner L'Accademico: “Un uomo narra una storia, la sua. Una donna l'ascolta e la scrive, coinvolta emotivamente nella sorte del narratore. Che cosa c'è di notevole nel fatto che la storia sia messa in un libro? Franz Wohlfahrt racconta un pezzo di storia taciuta, una storia che ha condiviso con un gruppo relativamente piccolo di compagni di fede e di sofferenza. Si tratta dei Testimoni di Geova della Carinzia, perseguitati crudelmente, torturati e messi a morte dai nazisti. La loro sorte è stata ignorata per 50 anni dalla ricerca storica.” Prof. Peter Gstettner Lieselotte Wöhlbitsch L'Autrice: Lieselotte Wölbitsch, è nata a Innsbruck nel 1964. I 4 anni vissuti negli USA e gli studi di giornalismo alla Mercer University ad Atlanta in Georgia le hanno lasciato profonde impressioni. In seguito ha assunto la gestione commerciale di un ente turistico nel Tirolo. Dal 1995 vive nella Carinzia. PROLOGO ALL’EDIZIONE ITALIANA di AZZURRA7 EDITRICE Olocausto, Shoah: sono trascorsi tre quarti di secolo da allora. Di conseguenza ci chiediamo: ha significato, oggi, parlare ancora di Olocausto? Di che utilità può essere “la memoria” di un avvenimento che, seppur tragico, sembra non appartenere più al nostro tempo? Inoltre, che interesse potrebbe avere un editore che decide di riproporre ai suoi lettori storie come quella di questo libro che abbiamo accettato volentieri di pubblicare, ma che appartengono ad un filone trito e ritrito di cui si pensa di sapere ormai tutto? Domande subdole, se non capziose che sembrano volere provocare o essere le considerazioni di un revisionista che non sa di essere tale. Se devo imitare il filosofo danese Soren Kierkegaard e rivolgermi al “mio lettore”, voglio rassicurarlo che come editore non solo penso che oggi abbia ancora valore e significato parlare di Olocausto. Per le ragioni che esporrò più avanti, quella che sull’Olocausto è considerata, semplicisticamente, storia trita e ritrita, conosciuta e superata, a mio avviso è ben lontana dall’essere compiutamente conosciuta e può sembrare inverosimile, proprio nei particolari macroscopici. Particolari che riguardano per esempio, il reale numero delle vittime, o il considerevole numero di siti geografici che in quella storia furono implicati. A tal proposito il britannico The Indipendent del 3 marzo 2013, titolava: "Has Holocaust history just been rewritten? Astonishing new research shows Nazi camp network targeting Jews was 'twice as big as previously thought" osservando che: «La rete di campi e ghetti creati dai nazisti per mettere in atto l'Olocausto e perseguitare milioni di vittime in tutta Europa, era molto più grande e sistematica di quanto si potesse credere, secondo una nuova ricerca accademica». Il New York Times, da canto suo,affermava:«The Holocaust Just Got More Shocking» La notizia ripresa dai media di tutto il mondo1 e da tutti i più importanti quotidiani e reti televisive italiane, annunciava una storia sull’Olocausto che molto probabilmente era tutta da riscrivere secondo una qualificata ricerca condotta da studiosi dell’United States Holocaust Memorial Museum di Washington. Gli studiosi di quello che è ritenuto, insieme a quello di Yad Vashem, uno dei musei più importanti del mondo, grazie all'aiuto di centinaia di collaboratori, hanno ricercato le prove in tutta Europa di quella che fu la reale portata dell'Olocausto, con la previsione che il loro studio si concluderà fra un anno, ovvero nel 2015. La ricerca parte da basi scioccanti. Solo 6.000.000 gli ebrei uccisi? Magari! Potrebbe essere l’amara e purtroppo cinica risposta. Gli studiosi dell’USHMM valutano in 15-20 milioni il probabile numero delle vittime e in più di 42.000 i siti geografici che furono implicati in un modo o in un altro nell’Olocausto. Cifre da capogiro2, cifre che, se confermate, riscriverebbero davvero la storia. Cifre che, se provate, rappresenteranno un ulteriore ed inequivocabile capo di accusa per coloro che si sono giustificati con l’indiffe-rente ed ipocrita “non sapevo”. Una storia quindi tutta ancora da riscrivere e sapere, conoscere profondamente per poter tentare di capire come mai nel secolo dei genocidi, il più grande ed il più efferato riservi ancora amare sorprese. L’Olocausto in cui si consumarono i drammi di milioni di uomini e di intere famiglie è consistito in un dramma che culminò nel loro annientamento in ambienti volutamente disumanizzati da parte di criminali seriali quali furono i nazisti, un dramma la cui portata probabilmente è sottovalutata e misconosciuta anche dalla storia ufficiale. Ha significato quindi parlare ancora di Olocausto? Come editore rispondo assolutamente di sì! Pensiamo ai molti sopravissuti che subirono quel dramma; che siano essi ancora vivi, oppure no, molti di loro hanno raccontato come sono usciti vivi da un luogo di morte.


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